Lo splintaggio dei denti non è altro che un’unione meccanica dei denti atta a stabilizzarne la posizione .
Viene fatto quando è presente una certa mobilità dell’elemento dentario dovuta ad esempio da una parodontite,oppure da un trauma, ma anche a termine di una terapia ortodontica per stabilizzarne la posizione ed escluderne recidive.
Ci sono molte tecniche che vengono usate per “splintare” i denti,dirette,cioè fatte direttamente in poltrona dall’odontoiatra,o indirette,preparate cioè in laboratorio previa presa di una impronta.
Nelle prime,le più usate, si utilizzano in genere dei fili di acciaio o delle retine sottili in materiale sintetico (fibra di vetro o fibra di poliammide) le quali vengono fissate agli elementi tramite del semplice composito.Questa soluzione molto rapida e meno onerosa ha come svantaggio pero’il fatto che spesso i compositi con il loro spessore disomogeneo provochino fastidio al paziente.D’altro canto pero’essi sono piu’ facilmente gestibili in caso di distacco accidentale.
Negli splintaggi indiretti si possono utilizzare diversi materiali.Le fusioni in metallo sono le piu’ usate ma anche materiali più moderni come le fibre di carbonio e le fibre di vetro.Queste lavorazioni fatte in laboratorio in genere sono più accurate danno meno fastidio in quanto il paziente avverte una superficie omogenea senza scalini o”montagnette”sono pero’ ovviamente più onerose.
La Fibra di Carbonio offre una valida alternativa ,fornita in tessuto viene impregnata e stampata sulla forma creata appositamente dal modello in gesso del paziente.
Il nostro laboratorio esegue queste lavorazioni.
Andrea Costantini